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Sociologi Famosi | IT > Autori di Scienze Sociali > Edwin Sutherland – Criminologo USA

Edwin Sutherland – Criminologo USA

3 Ottobre 20213 Ottobre 2021 Pamela Panaggio
edwin sutherland



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Edwin Sutherland è un sociologo e criminologo americano che ha analizzato i comportamenti criminali

Edwin Hardin Sutherland (13 agosto 1883 – 11 ottobre 1950) di origini scozzesi, si laurea nel 1904 presso il Grand Island College. Negli anni a seguire intraprese un ciclo di studi di politica economica e sociologia presso l’Università di Chicago, dove ottenne il dottorato nel 1912. Oltre ad essere un sociologo, è considerato uno dei criminologi più influenti del XX secolo, passato alla storia per aver definito il Crimine dei Colletti Bianchi e la teoria dell’Associazione Differenziale: una teoria generale del crimine e della delinquenza.

E’ possibile capire il suo pensiero e le sue varie teorie citando alcune tra le opere più importanti: la sua prima opera risale al 1929 “Il crimine come processo conflittuale”, nel 1932 scrive “Il processo sociale e i problemi del comportamento”, nel 1937 scrive “Il ladro professionista” opera molto importante per lo sviluppo della sua teoria (associazione differenziale). Nel 1939 scrive “Principi di criminologia” opera fondamentale che ha avuto varie edizioni e nel 1940 scrive “La criminalità dei colletti bianchi”.

Ne “Il Crimine come Processo Conflittuale” l’autore parla del crimine come un processo, non si tratta di un fatto isolato o un’azione che compie così per caso ma si verifica un processo cioè una storia che si sviluppa attraverso varie fasi. Il comportamento dell’individuo sappiamo svilupparsi in un gruppo, quest’ultimo può essere un gruppo di simili o dissimili per cui è possibile che il comportamento che si va a sviluppare, possa produrre conseguenze differenti. Così anche il comportamento criminale e deviante, è legato a un processo all’interno di un gruppo, il quale ha principi e valori particolari che si differenziano dai principi e valori di altri gruppi e gli appartenenti a loro volta, assumono un atteggiamento diverso nei confronti della legge, in quanto essa esprime i valori di un gruppo di maggioranza. Quindi ogni gruppo può assumere un comportamento favorevole o un atteggiamento sfavorevole alla legge perchè rispecchiano interessi di altri gruppi, di conseguenza, il gruppo favorisce comportamenti difformi alle leggi. Sutherland prepara le basi per la teoria dell’ associazione differenziale: il comportamento criminale lo si apprende in un gruppo, il quale insegna a comportarsi in modo difforme e non conforme alla legge.

1932, “Il Processo Sociale e Problemi del Comportamento”, in quest’opera l’autore spiega come il comportamento dipenda da un processo sociale. È possibile notare come ritorni il termine “processo”, l’autore vuole sottolineare il fatto che si tratti di una storia che si sviluppa in varie fasi e non di un fatto isolato che si svolge nella società. Il comportamento di una persona lo si apprende nell’ambito di un processo sociale che si sviluppa in un gruppo. Sia i delinquenti sia le persone rispettosi delle leggi sono uguali per il modo in cui si forma il loro comportamento, non c’è una diversità, quello che varia è il significato che viene dato al comportamento conforme o difforme nell’ambito dei vari gruppi di appartenenza.



La terza opera citata è “Il Ladro Professionista” , egli scrive quest’opera dopo aver intervistato un ladro e dopo essersi fatto raccontare da lui, come e perché, era diventato un delinquente. Il ladro racconta in maniera dettagliata la storia della sua vita facendo emergere che, il comportamento delinquente, il ladro, lo aveva appreso. Egli, fino ad un certo punto della sua vita, si comportava bene e rispettava le leggi, fino a quando la sua vita ha avuto una svolta. Il ladro continua il racconto spiegando come ad un certo punto della sua vita, inizia a frequentare persone dedite al crimine e così, gradualmente, ha imparato le tecniche,le motivazioni e i significati da attribuire alle azioni criminali. Attraverso questo racconto del ladro, Sutherland impara un concetto fondamentale che diventerà presto la sua teoria: la criminalità è un comportamento frutto di apprendimento; non si nasce criminali ma si impara ad esserlo.

1939, “Principi di Criminologia”, sono due le edizioni. Analizzeremo l’edizione del ’47 in quanto lì la sua teoria (teoria dell’associazione differenziale) è considerata quella definitiva. Egli stesso all’inizio dell’edizione sintetizza la sua teoria in nove punti:

  1. Il comportamento criminale è appreso.

  2. Il comportamento criminale è appreso attraverso l’interazione con alte persone in un processo di comunicazione.

  3. La parte fondamentale del processo di apprendimento del comportamento criminale si realizza all’interno di gruppi di persone, in stretto rapporto tra loro.

  4. Nel gruppo in cui l’individuo apprende il comportamento criminale, l’apprendimento include le tecniche di commissione del reato(talvolta complesse, talvolta semplici) ma anche le motivazioni, cioè i significati da dare alle azioni (perché il crimine è vantaggioso).

  5. L’indirizzo specifico dei moventi e iniziative viene appreso con atteggiamenti favorevoli o sfavorevoli dal codice della Legge.

  6. Una persona diventa delinquente perché le definizioni favorevoli alla violazione della legge superano le definizioni sfavorevoli ai codici della legge (tutto è frutto di apprendimento).

  7. Le associazioni differenziali posso variare in frequenza, durata, priorità e intensità.

  8. Il processo di apprendimento del comportamento criminale coinvolge tutti i meccanismi che sono coinvolti in ogni altro tipo di apprendimento.

  9. Benché il comportamento criminale sia espressione di bisogni e valori generali, questi non possono essere spiegati, dato che il comportamento non criminale può essere espressione di bisogni e valori. Spiegare la criminalità in base a bisogni e valori generali non basta.

Attraverso questi nove punti, Sutherland intende spiegare il processo attraverso il quale l’individuo arriva a intraprendere un comportamento criminoso. Il concetto è articolato all’interno della teoria dell’associazione differenziale: scindendo i due termini è possibile capire il perché di questo nome: “associazione” perché il comportamento si apprende nell’ambito di un gruppo (un gruppo è un’associazione) e “differenziale” per intendere che il gruppo ha una cultura differente da quella della maggioranza. Quindi la teoria dell’associazione differenziale propone che le persone apprendano valori, atteggiamenti, tecniche e motivazione del comportamento criminale attraverso le loro interazioni con gli altri.

Edwin Sutherland e i crimini dei colletti bianchi

Sutherland è famoso inoltre perché è stato lo scopritore della criminalità dei Colletti Bianchi (scriverà anche il libro White Collar Crime nel 1949). Il sociologo e criminologo, si differenzia dagli altri autori perché solitamente gli autori della Scuola di Chicago collegavano gli atti di criminalità a coloro che vivevano ai margini della società, ai disadattati, ai poveri o alcolizzati.



Edwin Sutherland invece non condivideva questa idea, egli nota di fatto che molti crimini della società venivano commessi da persone che erano perfettamente integrate e che avevano un ruolo prestigioso nella società e che questi, commettessero crimini soprattutto di natura economica e finanziaria, traffico d’armi o assicurazioni.

Edwin Sutherland riteneva che questa criminalità fosse molto più dannosa rispetto a quella commessa dalle classi disadattate ed emarginate, in quanto i danni provocati sarebbero stati più gravi e dannosi per la società. Sutherland definisce Crimine dei Colletti Bianchi quello «commesso da una persona rispettabile e di alto stato sociale, nel corso della propria occupazione».

Tra i crimini più importanti, egli elenca: la corruzione di pubblici ufficiali, la manipolazione del mercato azionario, il falso in bilancio, le false comunicazioni sociali, l’appropriazione indebita di fondi e la distrazione di fondi in amministrazione controllata e fallimentare. Inoltre, oltre alla gravità dei danni che prova, Sutherland evidenzia che questi delitti sono difficili da scoprire a causa della non presenza di vittime. «La principale caratteristica del delinquente in colletto bianco è un incontrollabile desiderio di guadagni materiali. Del resto, si presume che la sua capacità criminale sia molto forte, per cui è il tipo, in potenza e di fatto, più pericoloso di delinquente».



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Pamela Panaggio
Pamela Panaggio nasce a Benevento l’11 settembre 1995 da genitori campani. Dopo il diploma, conseguito al Liceo Artistico di Benevento, sebbene lontani dagli studi artistici, matura dentro di sè l’interesse per la Criminologia e le Scienze Sociali difatti conseguirà presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, la laurea in Sociologia e Criminologia. Ad oggi continua i suoi studi magistrali presso la facoltà di Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e Criminalità.
Nel corso della carriera universitaria svolge il tirocinio presso la Casa Circondariale di Benevento, esperienzache accrescerà l’interesse riguardo tematiche inerenti alla giustizia, alla detenzionee al sistema penale italiano.
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Pamela Panaggio nasce a Benevento l’11 settembre 1995 da genitori campani. Dopo il diploma, conseguito al Liceo Artistico di Benevento, sebbene lontani dagli studi artistici, matura dentro di sè l’interesse per la Criminologia e le Scienze Sociali difatti conseguirà presso l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, la laurea in Sociologia e Criminologia. Ad oggi continua i suoi studi magistrali presso la facoltà di Ricerca Sociale, Politiche della Sicurezza e Criminalità. Nel corso della carriera universitaria svolge il tirocinio presso la Casa Circondariale di Benevento, esperienza che accrescerà l’interesse riguardo tematiche inerenti alla giustizia, alla detenzione e al sistema penale italiano. Ragazza dinamica, creativa e determinata affronta in maniera analitica e razionale tutte le sfaccettature che la vita le presenta.

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