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Sociologi Famosi | IT > Autori di Scienze Sociali > Pitirim Sorokin | Sociologo Russo

Pitirim Sorokin | Sociologo Russo

03/21/201803/22/2018 Valentina Romeo
Pitirim Sorokin | Sociologo Russo



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Vita di Pitirim Sorokin

Pitirim Sorokin (Pitirim Aleksandrovič Sorokin), sociologo statunitense di origine russa, nacque a Tur’ja, Governatorato di Vologda, nel 1889 e morì a Winchester nel 1968.

All’età di tre anni gli morì la madre ed il padre, un artigiano decoratore di icone, cadde in depressione diventando un alcolizzato. Nel 1899 il padre ubriaco picchiò il fratello maggiore di Sorokin ed entrambi decisero di andarsene di casa. Essi si avviarono alla carriera di decoratori di icone ambulanti, non incontrando più il padre, che morì poco tempo dopo.

Persi entrambi i genitori, Sorokin venne raccomandato dai suoi insegnanti al Seminario religioso di Chrenovo. Lì incontrò Nikolaj Dmitrievič Kondrat’ev e divenne suo caro amico. Nel 1905 Sorokin aderì al Partito Socialista Rivoluzionario, finendo per essere arrestato l’anno successivo dalla polizia con l’accusa di attività sovversive. Venne rilasciato dopo quattro mesi di prigione, ma venne espulso dal Seminario di Chrenovo. Nonostante ciò, Sorokin continuò la sua attività rivoluzionaria in modo clandestino acquisendo il nome di battaglia “compagno Ivan”

Nel 1907 decise di recarsi a San Pietroburgo e si fece assumere come precettore in una famiglia borghese. Questo lavoro gli consentì di terminare gli studi e, nel 1909, di frequentare l’Istituto psico-fisiologico fondato e diretto da Ivan Petrovič Pavlov. Per evitare di finire sotto le armi, Sorokin decise nel 1910 di iscriversi al corso di Giurisprudenza dell’Università di San Pietroburgo.



Nel 1911 Pitirim Sorokin venne coinvolto negli incidenti studenteschi scatenatisi dopo la morte di Lev Nikolaevič Tolstoj avvenuta il 20 novembre 1910. In quella circostanza evitò l’arresto, ma fu costretto a nascondersi. Si recò quindi, con passaporto falso, in Italia accompagnando un amico malato a Sanremo e poi a Nizza.

Rientrato in Russia, dove il pericolo di arresto si era attenuato, Sorokin riprese con interesse gli studi universitari. Si laureò nel 1914 in Criminologia Allo scoppio della rivoluzione del febbraio 1917, Sorokin lasciò gli studi di dottorato per occuparsi a tempo pieno di politica, entrando a far parte della redazione del quotidiano social-rivoluzionario Dielo Naroda (Causa del Popolo).

Nel maggio dello stesso anno si sposò con Elena Baratinskaja, mentre nel mese di luglio divenne segretario personale di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij, capo del Governo provvisorio. Poco dopo fu eletto nell’Assemblea costituente, ma venne arrestato unitamente ad altri membri del Governo provvisorio dalla polizia bolscevica nel 1918, a seguito dell’attentato contro Lenin. Quando fu rilasciato riprese l’attività di libera docenza a San Pietroburgo e pubblicò la sua tesi di dottorato, che non piacque ai bolscevici. Temendo un nuovo arresto, Sorokin richiese e ottenne di essere espulso dall’Unione Sovietica.

Si recò, quindi, a Praga e successivamente negli Stati Uniti. Nel 1924, l’Università del Minnesota gli offrì inizialmente il posto di visiting professor, poi una docenza stabile. L’Università di Harvard lo invitò, nel 1930, a costituire il “Dipartimento di Sociologia”: in quella circostanza Sorokin incontrò per la prima volta Talcott Parsons.



Sempre nel 1930 Pitirim Sorokin avviò la redazione della sua opera più importante, Social and Cultural Dynamics, e ottenne la cittadinanza americana. Tra il 1931 e il 1933 nacquero i suoi due figli, Peter e Sergei. Nel 1942 lasciò la guida del Dipartimento di sociologia di Harvard e nel 1949 fondò l'”Harvard Research Center in Creative Altruism”, dedicandosi allo studio dei fenomeni sociali morali.

Nel 1963 pubblicò la sua autobiografia, “A long journey: the autobiography of Pitirim A. Sorokin”, e nel 1965 fu eletto presidente dell’American Sociological Association.

Opere di Pitirim Sorokin

  • Crisis Of Our Age;
  • The Ways and Power of Love: Types, Factors, and Techniques of Moral Transformation;
  • Social and Cultural Dynamics;
  • Society, Culture, and Personality: Their Structure and Dynamics;
  • Social and Cultural Mobility;
  • Sociocultural causality, space, time and sociocultural causality;
  • Explorations in Altruistic Love and Behavior: A Symposium;
  • Social Philosophies of an Age of Crisis;
  • Hunger As a Factor in Human Affairs.

Il Pensiero – Pitirim Sorokin

La sua produzione nell’ambito della sociologia è vastissima: studia, in particolare, i processi di stratificazione e di mobilità sociale. Su questo argomento, vi sono molti punti in comune con la visione paretiana della società e della natura umana. Come Pareto, infatti, Sorokin è un elitista e pensa che la mobilità sia un’esigenza imprescindibile per il funzionamento del sistema sociale.

Per quanto concerne la stratificazione sociale, Pitirim Sorokin prende in esame la presenza nella società di strati gerarchicamente sovrapposti entro i quali si distribuiscono i suoi componenti sulla base dei dati di disuguaglianza. Sostiene che nel corso della storia tutti i tentativi di riduzione della disuguaglianza sociale sono falliti e che la disuguaglianza è un elemento ineliminabile della società umana.

All’interno di ogni gruppo sociale vi è sempre una stratificazione, cioè una distribuzione dei suoi membri all’interno di uno spazio sociale strutturato gerarchicamente. Non esiste un unico principio di ordinamento, perché le dimensioni della stratificazione sociale sono variabili, anche se sono riconducibili a tre tipi principali:

  • la stratificazione economica,
  • la stratificazione politica e
  • la stratificazione professionale.

Esiste una stretta correlazione tra queste tre dimensioni della disuguaglianza, ma esistono molte situazioni di non coincidenza o di coincidenza parziale fra i tre livelli. Ogni società deve essere studiata tenendo conto separatamente di ciascuna delle tre forme di stratificazione.

Lo studio della mobilità sociale, per Pitirim Sorokin, ha lo scopo di analizzare sia il movimento degli individui all’interno dello spazio sociale sia le conseguenze che ne derivano sulla struttura sociale, sul mantenimento dell’ordine sociale e sui processi di mutamento. Non è possibile individuare delle leggi generali del mutamento nel sistema delle disuguaglianze.

Dal momento che ogni individuo si muove all’interno dello spazio sociale, prima di effettuare un’analisi della mobilità è fondamentale stabilire la posizione che ciascuno occupa in tale spazio; la posizione sociale di un individuo è conosciuta solo se sono definite le sue relazioni con altri individui o fenomeni sociali, scelti come punti di riferimento.

Pitirim Sorokin ritiene che la posizione sociale di ciascuno vada ricostruita partendo dalla sua relazione con i gruppi dei quali fa parte (la famiglia, il gruppo professionale, il partito politico) alla relazione reciproca di tali gruppi all’interno di una popolazione e, infine, alla relazione di questa popolazione con le altre popolazioni umane.

La mobilità sociale, nella definizione di Sorokin, è “il passaggio di un individuo oppure di un oggetto o di un valore sociale – cioè di qualsiasi cosa sia stata creata o modificata dall’attività umana – da una posizione sociale ad un’altra”. Può esservi, quindi, una mobilità sia orizzontale sia verticale, e quest’ultima può essere ascendente o discendente e si riferisce non solo ai singoli individui, ma anche ai gruppi sociali.

I movimenti nello spazio sociale sono resi possibili dall’esistenza, in ogni società, di quelli che Sorokin chiama i “canali della mobilità sociale”. La famiglia (attraverso il matrimonio), l’esercito, la Chiesa, la scuola, le organizzazioni politiche, economiche e professionali sono istituzioni che consentono agli individui di passare da uno strato all’altro.

Alcuni di questi canali della mobilità sociale, per esempio la scuola, operano anche come agenzie di prova, selezione e distribuzione degli individui nei diversi strati sociali, in quanto accertano e certificano le competenze, le capacità e le attitudini dei soggetti.

La concezione che Sorokin ha della società è funzionalista, poiché ritiene che la società debba essere organizzata per soddisfare i bisogni del sistema nel suo complesso e che le varie istituzioni debbano ‘funzionare’ al fine del mantenimento dell’equilibrio complessivo. La mobilità, comunque, non è solo un fattore positivo per la società e per i suoi membri, ma ha anche aspetti negativi: essa, infatti, incoraggia l’individualismo, gli antagonismi, aumenta l’isolamento sociale e psicologico degli individui.

Riprendendo il pensiero di Durkheim, Pitirim Sorokin ritiene che uno degli effetti negativi che produce una società con un alto tasso di mobilità è l’aumento dei suicidi, conseguenza della caduta dei vincoli di solidarietà e della perdita del sentimento di appartenenza.

Nella sua opera più importante, “Social and Cultural Dynamics”, analizza le leggi del cambiamento storico-sociale, che, secondo Sorokin, sono influenzate dagli ordinamenti spirituali e morali . Per Sorokin i sistemi sociali sono dominati da sistemi di idee e di norme valide per determinati periodi storici: sistema ideazionale (l’unica conoscenza è rivelata da Dio), sistema idealistico (la verità si fonda sulla ragione), sistema sensistico (l’unica verità è quella dei sensi).

Dalla civiltà greca a oggi, secondo Pitirim Sorokin, la civiltà umana ha percorso due volte il passaggio attraverso tali sistemi e l’umanità attuale è in fase sensistica, anche se esistono già le premesse di una disgregazione e di un avvicendamento del sistema ideazionale. Ritiene che il mondo occidentale viva il dramma della transizione dalla cultura sensista alla nuova cultura spiritualistica (ideazionalista) e il modo migliore di reagire sia la promozione della ricostruzione altruistica della cultura e delle istituzioni sociali, per favorire un nuovo ordine socio-culturale.

L’altruismo è indispensabile alla vita sociale: nessuna società può esistere senza di esso. Lo studio sull’altruismo, da Pitirim Sorokin definito “amore altruistico e creativo” ha l’intento di promuovere la nascita, nelle scienze sociali, di una nuova disciplina denominata “Amitology”, che deve studiare sia teoricamente sia empiricamente il comportamento altruistico ed ha anche come scopo l’altruizzazione degli individui e delle istituzioni sociali. Esamina il ruolo che le esperienze morali legate alle vicende esistenziali hanno avuto nell’influenzare la sua vita e la sua attività intellettuale. Crede fermamente che la sua infanzia difficile abbia contribuito allo sviluppo delle sue idee.

Sorokin può essere considerato il fondatore della sociologia rurale nordamericana; è famosa la sua teoria sul rapporto città-campagna nelle società industriali avanzate, basata sul concetto di continuum rurale-urbano. A Pitirim Sorokin si deve anche il concetto di rurbanizzazione, che usa per descrivere l’emergere di un nuovo spazio sociale e geografico caratterizzato dalla mescolanza dei caratteri propri della città e della campagna. La rurbanizzazione è un processo socioculturale che vuole mantenere i valori tipici della cultura rurale.

Sorokin e Zimmerman hanno elencato sei criteri di individuazione della società urbana, che vanno dalla tipologia dell’ambiente alla dimensione, dal grado di eterogeneità della popolazione alle tipologie di occupazione, dalla diversificazione sociale alla stratificazione.

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Mi chiamo Valentina Romeo, anno di nascita 1984, sono di origine calabrese e vivo ad Olbia. Dopo la maturità scientifica, mi sono trasferita a Roma ed ho frequentato la Facoltà di Sociologia presso l'Università"La Sapienza".

Nel 2007 ho conseguito la laurea triennale in Sociologia - indirizzo Analisi dei processi culturali, interculturali e della comunicazione.

Nel 2009 ho conseguito la laurea Magistrale in Scienze Sociali per le politiche, le risorse umane, l'organizzazione e la valutazione.

Negli anni ho deciso di specializzarmi ulteriormente e così ho conseguito tre Master (in Criminologia Applicata e Psicologia Giuridica, in Gestione Risorse Umane ed infine in Sicurezza dei beni e delle informazioni centrata sul cliente). Attualmente lavoro nel settore assicurativo.

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Mi chiamo Valentina Romeo, anno di nascita 1984, sono di origine calabrese e vivo ad Olbia. Dopo la maturità scientifica, mi sono trasferita a Roma ed ho frequentato la Facoltà di Sociologia presso l'Università "La Sapienza". Nel 2007 ho conseguito la laurea triennale in Sociologia - indirizzo Analisi dei processi culturali, interculturali e della comunicazione. Nel 2009 ho conseguito la laurea Magistrale in Scienze Sociali per le politiche, le risorse umane, l'organizzazione e la valutazione. Negli anni ho deciso di specializzarmi ulteriormente e così ho conseguito tre Master (in Criminologia Applicata e Psicologia Giuridica, in Gestione Risorse Umane ed infine in Sicurezza dei beni e delle informazioni centrata sul cliente). Attualmente lavoro nel settore assicurativo. La mia curiosità mi consente di acquisire sempre nuove conoscenze e di tenermi informata e aggiornata. Scrivo poesie e mi piace leggere. Contatti: Valentina Romeo [email protected]

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