VITA di William Thomas
William Isaac Thomas, sociologo e psicologo sociale, nacque a Russel, in Virginia nel 1863 e morì a Berkeley, in California, nel 1947.
William Thomas, dopo essersi laureato nel 1884, si dedicò all’insegnamento della sociologia e alle ricerche sul comportamento umano. A tal riguardo sono celebri le sue indagini sui contadini polacchi, immigrati in America, sui comportamenti femminili devianti, sui problemi sociali dell’infanzia, ecc.
Dopo un perfezionamento degli studi presso l’università di Berlino intraprese la carriera universitaria. Fu a capo della Scuola di Chicago fino al 1918, anno in cui fu arrestato e costretto a dimettersi per lasciare il posto a Robert Park. Fu professore all’università di Chicago dal 1910, poi alla Harvard University e presidente dell’American Sociological Society.
Viaggiò molto per motivi di studio in Europa.
William Thomas – Pensiero
W.I. Thomas ha dato un grande contributo allo sviluppo della Scuola di Chicago.
Le premesse teoriche da cui muove sono legate al superamento delle concezioni biologiche del comportamento umano. Nei primi anni della sua produzione accademica egli elabora quattro idee-chiave: il controllo dell’ambiente per assicurare la sopravvivenza umana viene assicurato dall’attenzione in quanto orientamento soggettivo all’azione.
Una volta raggiunto il controllo, l’attenzione diventa abitudine; se il controllo viene minacciato da una nuova situazione, si crea una certa crisi che stimola una rinnovata attenzione e vengono cercate nuove forme di controllo.
Egli cerca di dimostrare come nell’azione è possibile distinguere l’atteggiamento da una parte, quindi un orientamento della coscienza individuale, e il valore sociale dall’altra parte, cioè ogni realtà che per i membri di un’unità sociale ha un significato. Ogni atteggiamento presuppone dei valori sociali ed ogni valore sociale si concretizza in un atteggiamento individuale. Tra atteggiamenti e valori vi è un intreccio.
La sua opera più importante è “Il contadino polacco in Europa e in America”, scritta in collaborazione con F. Znaniecki e pubblicata tra il 1918 ed il 1920.
Si tratta di un lavoro sulle condizioni degli immigrati polacchi a Chicago ed è il primo di una lunga serie di lavori sul campo intrapresi a Chicago nello stesso periodo. Secondo Thomas il comportamento degli immigrati non è comprensibile senza fare riferimento alla loro storia, al paese dal quale provengono e alle motivazioni che stanno dietro l’emigrazione.
Egli pensa che si debbano creare istituzioni capaci di consentire l’integrazione degli immigrati nel nuovo ambiente, onde evitare fenomeni di disgregazione sociale e conflitti interetnici. Con questa opera Thomas utilizza il metodo qualitativo nella ricerca sociologica, infatti il suo è uno studio sistematico della corrispondenza degli immigrati polacchi a Chicago e della ricostruzione della storia di vita di alcuni di essi.
Per Thomas la sociologia deve necessariamente tener conto del significato che gli attori attribuiscono al proprio comportamento ed alle situazioni in cui si trovano, infatti “se gli uomini definiscono reale una certa situazione, essa è reale nelle sue conseguenze”. La definizione della situazione mette in evidenza come il soggetto per poter agire deve orientarsi nella realtà. Da essa seleziona alcuni elementi, che successivamente elabora ed interpreta per poi rimetterli insieme in modo coerente.
In una molteplicità di sensi e modi di guardare e interpretare il mondo circostante, il soggetto continuamente si trova davanti al bisogno di definire la situazione in cui si trova immerso. Non sono, perciò, i fattori oggettivi esterni a determinare l’importanza di un fenomeno per il soggetto, ma piuttosto la sua esperienza soggettiva.
Gli atteggiamenti ed i valori sociali sono per Thomas legati a quattro desideri comuni a tutta l’umanità:
– Il desiderio di nuove esperienze;
– Il desiderio di sicurezza;
– Il desiderio di dominio;
– Il desiderio di riconoscimento.
A partire dalla sua opera, insieme a Znaniecki, Thomas elabora la tipologia di caratteri umani (filistei, bohemian e individui creativi). I primi due sono spinti dal desiderio di nuova esperienza e di sicurezza. I filistei sono contrari all’innovazione, perciò i loro valori e atteggiamenti sono basati sul conformismo.
I bohemian, invece, sono più instabili, recepiscono le novità e riescono ad agire con maggiore flessibilità anche in presenza di nuove situazioni. Gli individui creativi, infine, hanno una personalità positiva, sono abbastanza stabili e si adattano agli imprevisti. Possono anche agire sulla realtà senza modificare i propri valori.
Come detto in precedenza, Thomas predilige le tecniche qualitative, in particolar modo più dell’osservazione partecipante si interessa ai case studies, dove centrale è la raccolta di storie di vita. Per Thomas rivelano non solo i processi attraverso i quali gli atteggiamenti individuali vengono mediati dai valori sociali e viceversa, ma anche l’impatto reciproco tra esperienza personale e ambiente sociale.
Nella sua opera successiva, dove la sua attenzione si focalizza sulle donne delinquenti, decide di affinare la tecnica delle storie di vita e utilizza un registratore, per non dimenticarsi parti importanti dei racconti.
William Thomas – OPERE
– The Polish peasant in Europe and America;
– Sex and society;
– Old world traits transplanted, scritto in collaborazione con R. E. Park e H. A. Miller nel 1921;
– The unadjusted girl, with cases and stand-point for behavior analysis;
– The child in America: behavior problems and programs, scritto in collaborazione con Doroty Swaine Thomas nel 1928;
– Primitive behavior: an introduction to the social sciences;
– Social behavior and personality;
– On social organization and social personality.
- Ernest Greenwood | Sociologo USA - 17 Aprile 2018
- Paolo Jedlowski | Sociologo Italiano - 16 Aprile 2018
- Pitirim Sorokin | Sociologo Russo - 21 Marzo 2018