Jean Baudrillard | Sociologo Francese

Jean Baudrillard

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VITA di Jean Baudrillard

Jean Baudrillard, filosofo e sociologo, nacque a Reims il 27 luglio 1929 da una famiglia di origini contadine. Dopo il liceo si trasferì a Parigi per frequentare l’Università di Sorbona, dove studiò lingua e letteratura tedesca. Dopo la laurea insegnò dal 1960 al 1966 in molti licei parigini. In questo periodo, iniziò a pubblicare recensioni di letteratura e a tradurre i lavori di autori come Peter Weiss, Bertolt Brecht, Karl Marx e Friedrich Engels. Fondò anche la rivista Utopie. Nel 1966 diventò assistente di Lefebvre e cominciò a lavorare all’Università di Parigi Nanterre, dove studiò contemporaneamente le lingue, la filosofia, la sociologia ed altre discipline. Nel 1966 fu nominato anche docente di sociologia. Nel 1986 divenne direttore scientifico all’Università di Parigi IX Dauphine. Morì all’età di 78 anni nel 2007 a Parigi.

PENSIERO di Jean Baudrillard

Baudrillard nel libro “Il Sistema degli oggetti”, riprendendo gli studi sulla vita quotidiana iniziati da Lefebvre ed influenzato dal pensiero di Barthes, si interessa al sistema degli oggetti nella società consumistica. Nei suoi lavori accosta gli studi semiologici, l’economia politica marxista e la sociologia della società consumistica. In particolar modo, esamina e studia come gli oggetti sono codificati dentro un sistema di segni e di significati che costituiscono le società mediatiche e consumistiche contemporanee. Baudrillard descrive i significati interessati dagli oggetti quotidiani ed il sistema strutturale mediante il quale gli oggetti vengono organizzati in una società moderna. Successivamente, nella sua opera intitolata “Per la critica dell’economia politica” critica il concetto marxista di valore d’uso e sostiene che la produzione è immediatamente anche consumo. Per Baudrillard i bisogni degli uomini sono costruiti e non sono, perciò, innati. Ogni acquisto ha in sé un significato sociale e la merce può essere considerata al pari di un feticcio. Esistono quattro diversi tipi di valore degli oggetti:

Il valore funzionale, in cui il valore coincide con la funzione dell’oggetto;
Il valore di scambio, che corrisponde al valore economico;
Il valore simbolico, ossia quel valore dato dalla persona che possiede quell’oggetto;
Il valore segnico, che esiste solo all’interno di un sistema di altri oggetti e che non ha alcuna funzione. Esso veicola un valore sociale e la classe di chi lo possiede. Un esempio di valore segnico è il diamante.
Baudrillard è un critico della società postmoderna e dei fenomeni ad essa legati. Questo periodo è caratterizzato dallo sviluppo capitalista, dalle nuove tecniche di produzione e dallo sviluppo di nuove tecnologie. Le corporazioni capitaliste si concentrano sull’interesse nei confronti del controllo del consumo e della creazione di nuovi bisogni, creando il sistema da lui definito segno-valore. I mass media, la pubblicità e la moda aumentano la quantità di segni e producono maggiore segno-valore. La tecnologia soddisfa più che adeguatamente i bisogni fondamentali delle persone, perciò l’unica motivazione che spinge al consumo è il desiderio del consumatore. Desiderio che nasce grazie alla pubblicità, che manipola il significato del prodotto che promuove. Ciò che tiene in vita la società dei consumi è l’abilità dei produttori nel creare significato ai prodotti.

La società postmoderna è definita da Baudrillard anche società simulacro, in quanto, con i nuovi mezzi di comunicazione di massa, scompare la distinzione tra realtà e finzione. Qualsiasi fatto tende a degradarsi in quanto tale e diventa uno spettacolo o un oggetto di consumo, a prescindere dall’essere vero o falso. Informazioni ed interpretazioni si eguagliano in quanto simulacri della realtà. Il simulacro è la riproduzione di copie che non hanno nessun originale, un segno che non ha oggetto.




La società postmoderna è colma di simulacri. La realtà sembra trasformarsi in immagini e quest’ultime sembrano rappresentare la realtà in modo talmente coinvolgente, vivido e realistico che non si riesce più a distinguere la verità dalla finzione.

Un esempio lampante di simulacro ci è stato mostrato nella rappresentazione mondiale del crollo delle Torri Gemelle a New York, fatto accaduto l’11 settembre 2011. Da parte dei mass media è stato presentato questo avvenimento in un presente in contemporanea e attraverso innumerevoli inquadrature e commenti differenti.

Quella non è la realtà di ciò che è successo, poiché la realtà è stata più parziale e frammentata. I mezzi di comunicazione di massa ed in particolare la televisione rovesciano la realtà, per cui lo spettatore non è più il soggetto della propria informazione, ma diventa l’oggetto; infatti, la televisione lo “pensa”. Per Baudrillard è in atto una diffusione totalitaria del Bene, pianificata dai mass media, che ha lo scopo di aumentare e rafforzare la coesione sociale interna: sia che si trasmettano immagini di calamità naturali sia che si tratti di esortare gli spettatori a contribuire in una raccolta fondi per qualche associazione o cataclisma, lo scopo è sempre e solo quello di falsificare la realtà e sostituire la realtà con un’immagine della stessa irreale e manipolata, che poi viene utilizzata per fini differenti da quelli relativi alla pura e semplice informazione. Ormai la realtà non esiste più ed al suo posto vi è il suo simulacro ingannevole, che, però, è identificato da tutti come realtà.

OPERE di Jean Baudrillard

Il sistema degli oggetti;
Per una critica dell’economia politica del segno;
La società dei consumi;
Dimenticare Foucault;
Lo scambio simbolico e la morte;
Della seduzione;
Le strategie fatali;
Simulacri e simulazione;
La sinistra divina;
La sparizione dell’arte;
Cool memories. Diari 1980-1990;
La trasparenza del male. Saggio sui fenomeni estremi;
Guerra virtuale e guerra reale. Riflessioni sul conflitto del Golfo;
L’altro visto da sé;
Il sogno della merce;
Il delitto perfetto. La televisione ha ucciso la realtà?;
Cyberfilosofie. Fantascienza, antropologia e nuove tecnologie;
Illusione, disillusione estetiche. Il complotto dell’arte;
Lo scambio impossibile;
Lo spirito del terrorismo;
La guerra dei mondi. Scenari d’Occidente dopo le Twin Towers;
Parole chiave;
E’ l’oggetto che vi pensa;
Architettura e nulla. Oggetti singolari;
Power inferno. Requiem per le Twin Towers. Ipotesi sul terrorismo;
La violenza globale;
La violenza del mondo. La situazione dopo l’11 settembre;
Violenza del virtuale e realtà integrale;
Patafisica e arte del vedere;
Il patto di lucidità o l’intelligenza del male;
L’illusione dell’immortalità.

Valentina Romeo
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Mi chiamo Valentina Romeo, anno di nascita 1984, sono di origine calabrese e vivo ad Olbia. Dopo la maturità scientifica, mi sono trasferita a Roma ed ho frequentato la Facoltà di Sociologia presso l'Università "La Sapienza". Nel 2007 ho conseguito la laurea triennale in Sociologia - indirizzo Analisi dei processi culturali, interculturali e della comunicazione. Nel 2009 ho conseguito la laurea Magistrale in Scienze Sociali per le politiche, le risorse umane, l'organizzazione e la valutazione. Negli anni ho deciso di specializzarmi ulteriormente e così ho conseguito tre Master (in Criminologia Applicata e Psicologia Giuridica, in Gestione Risorse Umane ed infine in Sicurezza dei beni e delle informazioni centrata sul cliente). Attualmente lavoro nel settore assicurativo. La mia curiosità mi consente di acquisire sempre nuove conoscenze e di tenermi informata e aggiornata. Scrivo poesie e mi piace leggere. Contatti: Valentina Romeo [email protected]