Auguste Comte – Sociologia di uno dei padri degli studi sulla Società
Isidore Marie Auguste François Xavier Comte (Montpellier, 19 gennaio 1798 – Parigi, 5 settembre 1857) . Filosofo e sociologo francese, Auguste Comte è considerato oggi come il padre del pensiero positivista francese.
Il Positivismo può essere descritto sia come un sistema filosofico sia una filosofia della storia. Come una filosofia della storia, il lavoro di Comte come una delle prime storie generali della scienza moderna. E’ stato Comte che per primo ha coniato l’espressione “sociologia”. La sua filosofia politica è stato un audace tentativo di conciliare la scienza, la religione e gli ideali del 1789 con la dottrina della contro-rivoluzione del suo tempo. La sua influenza sul pensiero del 19° secolo, in generale, è stato immensa, anche se è quasi sempre oscurato da Marx e Darwin. Società positiviste si sono formati in Inghilterra e Francia e chiese comtiane apparvero nel lontano Brasile. Il romanziere George Eliot (1819-1880) e filosofo John Stuart Mill erano positivisti e in Francia il regime di Luigi Napoleone, fondata nel 1851, è stato influenzato anche da Comte. Lo psicologo Claude Bernard (1813-1878), lo storico Hippolyte Taine (1828-1893) e il filologo e storico, Ernst Renan (1823-1892), sono stati tutti colpiti dalla rilevanza del positivismo. Come uno storico intellettuale ha scritto, il periodo che cade tra il 1850 e il 1880 è stato “esclusivamente positivista”.
Auguste Comte nasce a Montpellier, in Francia nel 1798. Anche se la sua famiglia era devotamente cattolica, Comte ha annunciato, all’età di quattordici anni, che aveva “naturalmente smesso di credere in Dio”. Allo stesso tempo, egli ha abbandonato le simpatie monarchiche della sua famiglia ed è diventato un repubblicano. Come risultato, i rapporti con la sua famiglia erano tesi attravero la sua relativamente breve vita – è morto nel 1857 ed è sepolto a Père-Lachaise. Più tardi, Comte avrebbe chiamato la sua famiglia “avida e ipocrita”. Si lamentava, a voce, che a causa della cattiva salute del padre e la sorella, la famiglia raramente aveva abbastanza soldi per sostenere la sua carriera letteraria. Due furono gli eventi eccezionali nella vita di Comte che contribuiscono a spiegare la natura del suo pensiero più maturo. La prima era la sua presenza presso l’Ecole Polytechnique. Fondata nel 1794, al culmine della fase radicale della rivoluzione francese, l’École Polytechnique addestrò ingegneri militari e fu rapidamente trasformato in una scuola per le scienze avanzate. Sotto Napoleone, crebbe fino a diventare la più importante istituzione scientifica francese. Per Comte, tuttavia, l’École Polytechnique divenne un modello per una futura società ordinata e sostenuta da una nuova élite di scienziati e ingegneri. Nel 1816, Comte guidò una protesta di studenti fu espulso. Trascorse alcuni mesi con i suoi genitori e poi tornò a Parigi.
Fu a Parigi che il diciottenne Auguste Comte fece il primo incontro con un gruppo di radicali pensatori francesi, tra cui il conte di Volney (1757-1820) e Georges Cabanis (1757-1808) e che erano conosciuti collettivamente come “ideologi”. Comte lesse anche Adam Smith (1723-1790) e J.B. Say (1767-1832) così come William Robertson e David Hume (1711-1776). Di grande importanza, tuttavia, era per Comte l’incontro con Condorcet, che Comte più tardi avrebbe chiamato “il mio immediato predecessore”. Il secondo grande evento ebbe luogo nel 1817. Fu in quell’anno che Comte divenne il segretario del francese socialista utopico Saint-Simon, un rapporto che durò fino al 1824, quando finì amaramente. Il rapporto tra l’anziano Saint-Simon e Comte il più giovane è piuttosto difficile da interpretare. Entrambi gli uomini stavano rispondendo alle stesse sfide di un’epoca di rivoluzione. Quello che cercavano era una scienza del comportamento umano, ciò che Saint-Simon chiama “fisiologia sociale”. L’anziano Saint-Simon fu il primo ad annunciare la legge dei tre stadi. Egli ha anche sostenuto la creazione di una nuova élite industriale-scientifico. Comte si è rivelato molto più enciclopedico del suo capo.
Auguste Comte vide che era necessario per ogni scienza sviluppare una propria metodologia. Egli ha anche percepito che una tale evoluzione si rivela storicamente, cioè, diviene con il progresso della mente umana. Il debito verso Condorcet sembra chiaro. Dopo la rottura con Saint-Simon, nel 1824, Comte si mantenne con delle lezioni di matematica. Si sposò nel 1825 ma l’unione fu infelice e si concluse con la separazione. A partire dal 1826, iniziò a tenere conferenze sulla sua nuova filosofia a un pubblico privato composto da eccezionali pensatori francesi. E’ stato da queste lezioni che Comte ha sviluppato il suo opus magnum, il Corso di sei volumi di filosofia positiva, che è stato pubblicato tra il 1830 e il 1842. Nel 1845, Auguste Comte incontrò Clothilde de Vaux e se ne innamorò perdutamente. Questo matrimonio, come il primo, fu di breve durata, con sua moglie che morì dentro un anno, un evento che portò il filosofo Comte vicino alla pazzia, cominciò a sostenere una nuova religione universale dell’umanità. Riuscì a pubblicare due ulteriori opere, Sistema di politica positiva(1851-54) e Catechismo positivista (1852) ma i lavori non catturarono il suo pubblico come il Corso di Filosofia Positiva. Nel 1857, logorato dalle sue fatiche intellettuali e tragedie personali, morì in miseria e isolamento. Quello che ha lasciato è stato il suo tentativo monumentale di sintetizzare molte delle tendenze più importanti intellettuali del suo tempo.
OPERE DI AUGUSTE COMTE – SOCIOLOGIA
* Piano dei lavori scientifici necessari per riorganizzare la società, 1822.
* Corso di filosofia positiva, 1830-1842.
* Discorso sullo spirito positivo, 1844.
* Calendario positivista, 1849.
* Discorso sull’insieme del positivismo.
* Sistema di politica positiva, 1851-1854.
* Catechismo positivista, 1852.
* Appello ai conservatori, 1855.
* Sistema soggettivo o sistema universale delle concezioni proprie dello stato normale dell’Umanità, 1856-1857.
* Lettere di Comte a John Stuart Mill, 1877.
Il Pensiero di Auguste Comte
La storia delle scienze mostra che ogni scienza passa attraverso tre fasi successive: il teologico, il metafisico e il positivo. Progresso attraverso le tre fasi non solo inevitabile, ma irreversibile. Le tre fasi sono, secondo il punto di vista di Comte: [1] teologico – l’uomo vede la natura con una volontà propria. Si basa su agenzie soprannaturali per spiegare ciò che l’uomo non può spiegare altrimenti. Questa fase contiene anche tre tappe. (I) animismo: gli oggetti hanno la loro volontà, (ii) politeismo: volontà divina, si impongono sugli oggetti e (iii) il monoteismo: la volontà di Dio si impone sugli oggetti. [2] metafisico –Qui, le cause e gli effetti sostituiscono i desideri. Il mondo è una grande realtà in cui la Natura regna. L’uomo attribuisce gli effetti a cause astratte, ma scarsamente comprese E, infine, [3] positivo – l’uomo capisce subito le leggi scientifiche che regolano il mondo però la ricerca della conoscenza assoluta, la causa prima, è abbandonato. In un tale sistema, ogni fase corrisponde ad una specifica forma di sviluppo mentale. C’è anche un corrispondente sviluppo materiale.
Come G.W.F. Hegel, Comte ritiene che lo sviluppo storico ha rivelato un movimento corrispondente di idee e di istituzioni. Nel Corso di Filosofia Positiva, Comte ha tentato di dimostrare che ogni scienza è necessariamente dipendente dalla scienza precedente, cioè, la scienza può essere compresa solo storicamente come il processo di maggiore perfezione. Ad esempio, prima non ci può essere una fisica efficace, ci deve essere l’astronomia. Inoltre, la storia delle scienze rivela la legge che il fenomeno sempre più complesso, in modo di fare i metodi di quelle scienze. A differenza di Cartesio che vedeva solo un metodo diretto d’inchiesta – il metodo geometrico – Comte ritiene che ogni scienza si sviluppa da una logica propria, una logica che si rivela solo dallo studio storico di questa scienza. Comte, naturalmente, ha affermato di andare oltre. Come Vico, Herder, Hegel e Condorcet, Comte ha studiato la mente storicamente. La mente può essere spiegato solo in termini di ciò che ha fatto in passato.
Auguste Comte, e gli altri scienziati sociali dell’inizio, presupponevano che il comportamento umano deve obbedire a leggi altrettanto rigide delle leggi del moto di Newton, e che se potessimo scoprirle, si potrebbero eliminare i mali morali – esattamente nello stesso modo in cui gli scienziati medici hanno poi scoperto come le malattie funzionano e le hanno combattuto, eliminando gran parte delle sofferenze fisiche, che era sempre stato una parte inevitabile della condizione umana. Nei suoi precedenti lavori, meno sistematici, fu influenzato da figure come J.S. Mill, T. H. Huxley, George Henry Lewes, e George Eliot, da cui a poco a poco si allontanò, come la sua filosofia, che divenne più rigidamente sistematica. La scienza finale che Comte ha affermato di aver scoperto e che non era ancora entrata nella sua fase positiva, è stata la sociologia.
E’ la sociologia, ha affermato, che può dare significato ultimo a tutte le altre scienze – l’unica scienza che abbraccia le altre insieme. Solo la sociologia avrebbe rivelato che l’uomo è una creatura in divenire che si muove attraverso tre fasi in ognuna delle sue scienze. Con questa affermazione profonda, Comte ha sostenuto che potremmo finalmente capire la vera logica della mente. E nella lezione 47 del quarto volume del Corso di filosofia positiva, Comte ha proposto la parola “sociologia” per questa nuova scienza, piuttosto che l’espressione corrente, fisica sociale. La sociologia è stato diviso in due parti distinte. Da un lato, vi era la statica sociale, cioè lo studio dei sistemi rispetto al livello attuale di civiltà socio-politico.
D’altra parte, vi erano le dinamiche sociali che hanno comportato lo studio delle tre fasi. Statica e dinamica allora, sono branche della scienza della sociologia. La riorganizzazione sociale sulle basi del sapere positivo, tradotto in pratica, resta sempre meta di Comte. A tale scopo è indirizzata la sociologia. Essendo per lui al vertice della classificazione delle scienze, è la disciplina più complessa ed è l’unica a non aver ancora conseguito pienamente lo stadio positivo, questo è per Comte il compito morale, intellettuale e politico più importante del suo tempo. Alla costruzione della sociologia Comte dedica il Corso di filosofia positiva. Comte ha anche aggiunto una divisione tra ordine e progresso.
Ordine esiste quando vi è stabilità in principi fondamentali e quando la maggioranza dei membri della società hanno opinioni simili. Il progresso, invece, è stato identificato con il periodo successivo alla Riforma protestante fino alla Rivoluzione francese. Quello che era ormai necessario, Comte ha detto ai suoi lettori, era una sintesi di ordine e progresso in una più alta, forma scientifica. Una volta che una scienza della società sarebbe stata sviluppata, le opinioni sarebbero ancora una volta condivise e la società sarebbe divenuta stabile. Una volta raggiunta la vera conoscenza sociale, la gente non sarebbe stata altrettanto disposta a combattere su opinioni religiose o politiche.
Come tutti i sociologi, Comte inizia le sue riflessioni studiando la società del suo tempo. La crisi del suo tempo secondo lui era determinata da ciò: un certo tipo di società (ancien régime), definita teologica e militare, sta per scomparire, mentre un altro tipo di società, scientifica e industriale, sta per nascere e sostituirsi all’esistente. Comte quindi fa proprie le posizioni del maestro Saint- Simon ma ritiene che l’auspicato passaggio alla costruenda società industriale richieda una riorganizzazione culturale e scientifica che tenga conto del processo storico attraverso cui le scienze raggiungono lo stato positivo (cioè la loro definitiva validità epistemologica).
L’obiettivo di Comte, il sistema politico positivo, non è stata una società ricca. Il benessere era ben poco per lui. Invece, quello che cercava, anzi, quello che ha speso tutta la sua carriera cercando di ottenere, era dell’ordine morale. La religione positiva ha esortato tutti “a vivere per gli altri.” Comte percepì l’esistenza del conflitto di classe – comprese il carattere egoistico del capitalista. Voleva vedere la fine al conflitto di classe, ma non per la distruzione di una classe ad un’altra, come Marx aveva suggerito. Comte cercò di moralizzare tutti, non per una classe a scapito di un altro.
MATERIALE TRATTO O TRADOTTO DA:
– Glenn Everett, Associate Professor of English, University of Tennessee at Martin
– www.historyguide.org
– Wikipedia.It
Auguste Comte sul sito Filosofico
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