Erich Fromm. Francoforte sul Meno, 23 marzo 1900 – Locarno, 18 marzo 1980. Sociologo e psicologo post-freudiano e figura di spicco della Scuola di Francoforte, la corrente di pensiero in cui si identifica converge nel filone del socialismo umanistico, posizione ideologica che concentra l’attenzione sull’edificazione di una realtà autenticamente umanitaria che sia in grado di sopprimere anzitutto la condizione di alienazione in cui è sprofondata l’umanità e poi tutte quelle spinte che hanno convinto gli uomini (con tutto ciò che ne è derivato) a fuggire dalla libertà.
Erich Fromm – Pensiero
Per Erich Fromm, l’obiettivo insindacabile a cui occorre tendere è veder concretizzate tutte quelle istanze sociali che conducano l’umanità intera ad amare la vita e a vivere l’amore per la vita. Per Fromm, nello scorrere degli eventi storici si sono acquisiti tutta una serie di conseguimenti, a partire dal dominio dell’uomo sulla natura, passando per la legittimazione del diritto naturale e l’avvento dei processi di secolarizzazione, fino a giungere allo sviluppo della solidarietà organica tra gli uomini.
Ma al contempo sono emersi indubbi incomodi a cui le scienze sociali e non solo devono far fronte per venirne fuori: isolamento, insicurezza, solitudine ne rispecchiano soltanto una parte infinitesimale. Questi effetti hanno portato l’uomo ad attuare tutta una serie di interventi coincidenti con la sopraccitata “fuga dalla libertà”, che, storicamente, è sfociata nella più inquietante radicalizzazione di assetti politici di interi Paesi. La più ampia dimostrazione si è avuta nel secolo scorso con la comparsa delle dittature totalitarie, fascismo e nazismo in primis, che, obnubilando l’uomo, lo ha visto prestare obbedienza presso regimi politici autoritari privi di scrupoli, rigettando fattualmente la responsabilità individuale delle scelte, fuggendo così di fatto dalla libertà.
Dal canto dei suoi approfondimenti, secondo Fromm, sussistono due fondamentali modelli di autorità: trattasi della dicotomia che si viene ad innescare tra l’autorità razionale e l’autorità inibitoria.
La prima è un rapporto posto verticalmente in cui la parte superiore offre a quella inferiore strumenti, tecniche e risorse che permettono a quest’ultima di avvicinarsi al suo livello. Per esempio: L’insegnante (x) impartisce agli studenti (y) la lezione di geologia (z), cosicché gli studenti (y), attraverso l’apprendimento (z), si possano avvicinare al livello del sapere dell’insegnante (x). Trattasi quindi di un vero e proprio rapporto di interscambio culturale basato sostanzialmente su affettività positiva.
Si parla invece di autorità inibitoria quando una parte esercita il potere su di un’altra, instaurando così un rapporto di sudditanza tra l’una e l’altra parte.
Per Fromm il capitalismo è stata la causa primordiale del lavoro alienante poiché, negli attuali processi lavorativi, la priorità assoluta è dettata dalla quantità di produzione economica che si riesce ad immagazzinare, anziché dalla quantità e dall’aumento di produttività creativa da parte dell’uomo: una società dove l’uomo ha perduto il predominio.
Uscire dall’alienazione è possibile, ma a costo che si costituisca una società pianificata secondo il “socialismo comunitario”, con l’attivazione di tutte le unità lavorative alla gestione del mondo del lavoro. Inoltre nel pensiero di Fromm trova spazio il seguente bipolarismo categorico: l’avere, in conformità alla società capitalistica e agli effetti degradanti di cui si sta parlando (alienazione, consumismo ecc.), o l’essere, che va ad interessarsi finalmente dei bisogni più profondi ed intimi dell’uomo.
Erich Fromm – La soluzione
Per vivere meglio, l’invito è quello di perseguire la via dell’essere. E giungiamo a quello che è per Fromm la cosiddetta chiave di volta, il valore cardine, determinante e inossidabile attraverso cui si dà un senso, in una sola parola, vero, all’esistenza stessa: l’amore.
Egli distingue cinque tipi di amore: amore fraterno, amore tra genitori e figli, amore erotico, amore per se stessi, amore per Dio. L’uomo si serve da tempi immemori di questa categoria risolutiva per combattere e superare il senso di smarrimento, di isolamento e di tutte le difficoltà che fanno parte della vita.
L’amore, quello genuino, per Fromm, non ha nulla da spartire con l’insensatezza limitativa propria della mera soddisfazione sessuale vicendevole. Una completa felicità sessuale si ha appunto quando di mezzo c’è l’amore. “La concentrazione sulla tecnica sessuale come se questa rappresentasse la via alla felicità è una delle molti ragioni per cui l’amore è diventato così raro nella moderna società capitalistica”.
Fromm crede che l’amore sia l’unica e soddisfacente risposta all’interrogativo del problema stesso dell’esistenza umana. E ancora: “L’amore non può essere insegnato, bensì deve essere acquisito tramite uno sforzo continuo, disciplina, concentrazione e pazienza, tutte cose che sono difficili per la pressione continua della vita moderna”.
Le sue idee sulla teoria della pratica dell’amore sono fondamentali poiché dimostrano che uomini e donne possono superare le pressioni della vita quotidiana e le difficoltà che essi incontrano quando decidono di legarsi in relazioni amorose mature. Con il fine così di affrontare la complessità fenomenica di cui è impregnata l’esistenza stessa non più da soli, ma insieme. Uniti nell’amore.
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