Storia della sociologia scientifica – Libro di Guglielmo Rinzivillo

storia della sociologia scientifica Guglielmo Rinzivillo

SCHEDA LIBRO Guglielmo Rinzivillo, Storia della sociologia scientifica. Per ripartire dai classici e usarli in modo nuovo, Torino, Utet, 2023, pp. 330. La sociologia come disciplina scientifica non ha vissuto una vera e propria “età di mezzo”, un periodo che lega le sue origini più antiche all’età moderna, nel senso che la sua storia più remota quasi coincide con l’avvento della società industriale in Europa e in America a partire dal XVIII secolo in avanti. Praticamente ieri. Per tale verso, il tema-problema che si vuole affrontare in questa sede, ripercorrendo la sua vicenda ma con lenti d’osservazione sicuramente più attuali, sarebbe proprio quello di indicare un percorso razionale che ne legittimi la scientificità meno apparente e che coinciderebbe, anche dal Leggi di Più

La riflessione sociologica sul cibo e l’alimentazione

CIBO, ALIMENTAZIONE E SCIENZE SOCIALI: UNO SVILUPPO TARDIVO Nel panorama teorico delle scienze sociali in generale e della sociologia in particolare, l’alimentazione è stata pressoché trascurata perché considerata come un fenomeno prettamente biologico. Tuttavia, a partire dagli anni Settanta, in seguito alle prime riflessioni antropologiche, anche la sociologia inizia ad occuparsi a pieno titolo di cibo ed alimentazione, considerando questi ultimi come fatti sociali, ovvero come insiemi di rappresentazioni della società. Riflettendo, infatti, si è giunti alla constatazione che è la società – a dire il vero ogni società, con il suo bagaglio di usi e costumi – a determinare come presentare il cibo a tavola e a disporre quali sono le regole di condotta e quali i riti da Leggi di Più

Cosa vuol dire essere giovani, quando giovani non lo si è più

giovani

Dalla guerra contro lo Straniero dentro, all’aderenza ai Tipi Ideali: essere come vogliono gli adulti, figure di riferimento e di contrasto Quando si è giovani, almeno una volta nella vita ci si sente pronunciare la frase: “Un giorno capirai cosa vuol dire essere adulti.”, questo perché si pensa che i nostri ragazzi non siano in grado di vestire i panni degli adulti di riferimento, che amino vivere nella dolce illusione di una vita leggiadra e priva di responsabilità, come se l’adolescenza fosse un’amaca su cui dondolarsi all’infinito. E se anche gli adulti avessero bisogno di un manuale, di un saggio o di una guida per ricordarsi cosa voglia dire essere giovani, quando ormai giovani non lo si è più? Lucia Leggi di Più

La pandemia non è uguale per tutti

Coronavirus pandemia

Come l’emergenza Covid-19 ha ristrutturato gli edifici e le rappresentazioni planimetriche dei giovani. Limbo esistenziale, incertezza del futuro e vagabondaggio sociale: durante l’emergenza Covid-19 si è sentito spesso parlare di situazioni di disagio vissute dalla categoria dei giovani, disagi non solo occupazionali, ma anche esistenziali. Prima di sviscerare la complessa tematica, è utile comprendere chi sono oggi i giovani: non esiste un range che racchiuda in maniera categorizzante e definitiva la fase in cui si è giovani, poiché l’appartenenza a tale categoria riguarda più che l’età, le condizioni di vita. Si è giovani quando non si è più dei bambini, ma non si è ancora degli adulti, si è giovani quando non si possiedono ancora gli strumenti socio-economici per lasciare Leggi di Più

Il carattere esistenziale delle norme

Il carattere esistenziale delle norme

Il termine ontologia deriva dal greco òntos (essere) e lògos (discorso), ovvero “discorso sull’essere”, branca della filosofia che cerca di spiegare l’essere. Ma esiste realmente una norma? Le proposizioni normative non coincidono esplicitamente con le norme, poiché esse rappresentano un enunciato, ovvero una frase di senso compiuto che ha una struttura ben precisa di predicazione: soggetto + predicato. Se dicessi “Luca!!”, enuncerei una frase, ma non una proposizione. Nella frase “Luca mangia la pasta perché ha fame”, ci sono due proposizioni: “Luca mangia la pasta” e “perché ha fame”. Per dire, in modo razionale, che una norma esiste e che una proposizione normativa sia vera o falsa (ad esempio: “Luca deve mangiare”, è vera o falsa?) bisogna considerare diversi fatti Leggi di Più

Come R-esistere al degrado ?

come resistere al degrado

Comunicazione, spazi e simboli di Resilienza Urbana Introduzione “È importante sapere che le parole non muovono le montagne. Il lavoro, l’impegnativo lavoro muove le montagne”, così scriveva il grande sociologo e poeta Danilo Dolci. Proprio da questa celebre frase, vorrei porre grande attenzione ad uno dei processi che, secondo me, è uno strumento adatto per l’affronto, l’analisi e resistenza al degrado urbano, che oggi come non mai, impregna le nostre città, i nostri quartieri, ovvero: il lavoro socio-culturale delle associazioni. Un degrado che racchiude diverse dimensioni tra cui quello linguistico, sociale, economico e culturale. Lo strumento socio-culturale preso in esame, si converte in un vero e proprio mezzo di trasmissione, condivisione, partecipazione e comunicazione che si relaziona all’indifferenza, al degrado Leggi di Più

Analisi organizzativa nella Scuola Neoistituzionalista

Analisi organizzativa nella Scuola Neoistituzionalista

RUDIMENTI DELL’ANALISI ORGANIZZATIVA NELLA SCUOLA NEOISTITUZIONALISTA Gli anni Sessanta sono percorsi da espressioni dirette a segnalare l’esistenza di un distinguo sociologico che creasse una disciplina specifica in merito alle organizzazioni. Ma cos’è un’organizzazione? Un’organizzazione è “un costrutto sociale formalmente costituito per il raggiungimento di determinati fini. Rappresenta una forma di azione collettiva reiterata basata su processi di differenziazione e di integrazione tendenzialmente stabili e intenzionali” (Ferrante e Zan, 2012, p. 21). La differenziazione è la suddivisione o specializzazione del lavoro, attribuito ai singoli individui, invece, il processo di integrazione, ne delimita il punto finale, la divisione dei compiti, ma verso un punto comune. Un’organizzazione è efficace quando raggiunge i suoi scopi, ed è efficiente quando i singoli che la compongono Leggi di Più

Saskia Sassen e la “città globale”. Globalizzazione, economia, identità e cultura del lavoro.

Saskia Sassen

Ne “La città nell’economia globale” (2004), Saskia Sassen analizza la “città globale”, un nuovo concetto teorico per studiare le città come luoghi di intersezione tra globale e locale, centro nodale per commerci, finanza, banche, dimostrando come molte metropoli mondiali si sono sviluppate all’interno dei mercati transnazionali e hanno similarità tra loro che con i rispettivi contesti regionali o nazionali. Le tecnologie informatiche contribuiscono alla concentrazione spaziale, giacchè rendono possibile la dispersione territoriale e l’integrazione di varie attività. Tali strutture tecnologiche si rendono disponibili e stimolano l’accentramento degli utenti più avanzati nei centri di telecomunicazioni più evoluti. Essi richiedono la produzione di servizi specializzati, un’infrastruttura di telecomunicazioni e la fornitura di servizi industriali. Le principali città sono quelle che servono e Leggi di Più