Teoria della gerarchia dei bisogni

Teoria della gerarchia dei bisogni

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Sulla teoria della gerarchia dei bisogni

Abraham Maslow è stato uno psicologo statunitense, ed è rimasto famoso per la teoria della gerarchia dei bisogni. Dal 1951 al 1969 fu a capo del dipartimento di Psicologia dell’Università Brandeis, a Waltham nel Massachusetts. Gli esperimenti di Mayo, che mise le basi alla sociologia industriale, misero in evidenza l’importanza dei fattori psicologici sul lavoro rispetto a quelli meramente economici e come la pressione sociale potesse influenzare la performance. L’attenzione si spostò sull’individuazione dei bisogni individuali e sulla loro persistenza all’interno dei contesti lavorativi. Maslow si occupò di processi motivazionali ed elaborò la sua teoria sulla gerarchia dei bisogni. Per Maslow la sorgente della motivazione va ricercata in specifici bisogni posti in rapporto gerarchico. Tali bisogni sono di natura biologica, hanno una base genetica e spesso influenzano il comportamento a livello di inconscio. La teoria di Maslow è una teoria di contenuto:

“Un bisogno soddisfatto perde centralità e rilevanza all’interno dell’individuo aprendo la strada all’insorgenza di nuovi bisogni”.

Per Maslow il bisogno è la mancanza di un oggetto desiderato, talché la persona orienta il suo comportamento per raggiungerlo o per soddisfare il relativo bisogno. I bisogni sono rappresentati nell’immagine.

I bisogni nella Teoria della loro gerarchia

1) Bisogni fisiologici: nel mondo occidentale e nello specifico negli ambiti lavorativi, tali bisogni legati alla sopravvivenza come cibo, sonno, riparo, sono poco motivanti fino a che non subentrano situazioni di crisi che li riattivano. E’ vissuto comune che solo se manca l’aria ci accorgiamo di questa deprivazione ma da quel momento in poi diventa prioritario come bisogno. Si tratta dei bisogni fondamentali per la sopravvivenza.
2) Bisogni di sicurezza: anche questi bisogni sono comunemente soddisfatti, fanno capo a esigenze di protezione a rassicurazione circa la propria incolumità. Nei luoghi di lavoro una serie di politiche per la sicurezza e la salute hanno posto in essere un sistema che fornisce il supporto richiesto. Comprendono il desiderio di vivere in un ambiente costante e prevedibile. Riguardano la protezione da pericoli, minacce, privazioni e la conoscenza e l’appropriazione del proprio territorio.
3) Bisogni sociali: fanno capo all’esigenza di sentirsi socialmente in contatto con gli altri, ricevere affetto e sostegno, sentirsi parte di un gruppo. Il bisogno di interagire con altri e di avere una certa approvazione sociale.
4) Bisogni di autostima e status sociale: ciascuno ha bisogno di analizzare approfonditamente la sua identità e di trovare conferma alla propria immagine da parte degli altri significativi (genitori, gruppo dei pari, partner, colleghi). Un favorevole senso della propria identità è confermato dal riconoscimento e dall’approvazione degli altri. Si dividono in autostima (fiducia in se stessi) ed eterostima (riconoscimento, apprezzamento e rispetto meritato dagli altri). Quando questi bisogni non sono soddisfatti, si possono sviluppare sentimenti di inferiorità e debolezza.
5) Bisogni di autorealizzazione: è il bisogno per cui “un uomo deve essere ciò che può essere, deve diventare ciò che è capace di diventare”. Tale bisogno interviene nelle scelte significative di studio e lavoro ed è soddisfatto quando l’individuo percepisce di aver raggiunto le mete che si era posto in relazione all’immagine che aveva di sé. Corrispondono al desiderio di realizzare le proprie potenzialità e vengono anche denominati bisogni di ordine superiore.

Teoria della gerarchia dei bisogni
La gerarchia dei bisogni: le regole di funzionamento:

– Un bisogno non diviene motivante finché non sono soddisfatti, anche se non completamente, i bisogni di ordine inferiore.
– Un bisogno soddisfatto cessa di essere motivante.
– Il comportamento è determinato da più bisogni.
– Se un bisogno viene frustrato si regredisce a bisogni di ordine inferiore nei quali si cerca una ipersoddisfazione.

Partendo dal lavoro di Maslow, altri studiosi hanno provato a identificare un numero inferiore di livelli, Alderfer li riduce a tre, definendoli esistenziali, relazionali e di crescita. I bisogni esistenziali racchiudono quelli fisiologici e di sicurezza; i relazionali quelli di appartenenza; i bisogni di crescita quelli di stima e di autorealizzazione. In altre parole:

Quando una persona è frustrata nel processo di ricerca della soddisfazione di un livello di bisogni, può regredire a uno inferiore e trovare così una riduzione dello stato di tensione attraverso la rivalutazione di bisogni di ordine inferiore.

Critiche alla teoria della gerarchia dei bisogni:

– Si parte dal presupposto che tali bisogni siano universalmente condivisi a prescindere da differenze di ordine culturale e che non esistano differenze neanche rispetto all’arco di vita dell’individuo. Maslow presenta una società omogenea e relativamente poco complessa.
– Totale assenza di una visione interazionista per cui i bisogni nascono e vengono soddisfatti senza che in tale processo sia coinvolto l’ambiente e l’influenza esterna
– Una definizione di autorealizzazione che rimane più un auspicio che un bisogno con forza motivante
– E’ riduzionistico pensare che la semplice circostanza di deprivazione possa suggerire all’individuo cosa fare per arrivare a questa soddisfazione: è notorio come di fronte ad una deprivazione possa sorgere lo sconforto che però non necessariamente porta ad una conoscenza diretta sul da farsi.

Giuseppe Paolo Caraglia
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Classe ’89, pugliese e brindisino. Specializzato in Sociologia e Ricerca Sociale presso l’Università del Salento. Nel 2010 ho fondato su facebook la pagina culturale “Portale Sociologia: Aforismi, frasi e citazioni”, che oggi conta quasi 6000 iscritti. Nel 2012 ho svolto con l’università attività di tirocinio formativo nel settore Sportello Orientamento Lavoro (SOL) del Sindacato CGIL di Brindisi. Nel 2014 ho svolto regolare tirocinio formativo presso la Biblioteca Comunale “Dott.ssa Caterina Formosi” di Torre Santa Susanna (BR). Nel 2015 ho creato su WordPress il mio spazio web personale intitolato “Il Blog di Giuseppe Paolo Caraglia” in cui, saltuariamente, riporto articoli e scritti che realizzo tuttora per giornali locali. Adoro la lettura, il cinema e la musica jazz. Sono un collezionista di vinili e videogiochi vintage.